Bruno Tognolini

Bruno Tognolini è nato sotto la grande luce della Sardegna. Poiché però quella luce non bastava, è partito a cercare fortuna lontano lontano, nel Continente pieno di strade e occasioni. Ha cercato per tanti anni, e mentre cercava studiava al DAMS di Bologna, inventava e suonava e costruiva nel teatro di base, e cercava di scrivere sempre. Un giorno, appena uscito dal suo gruppo di teatro e assai impaurito di non saper far niente, ha incontrato la fortuna che cercava: è stato chiamato nella reggia della RAI a scrivere i testi del programma per bambini L’Albero Azzurro. Per fortuna l’hanno chiamato la prima volta, ma non solo per fortuna la seconda e la terza e le altre: evidentemente, anche se a lui pareva di no, qualcosa in quegli anni aveva imparato. Da lì in poi, infatti, non si è più fermato, e ora è fiero di guadagnarsi da vivere scrivendo rime e storie “per bambini e per i loro grandi”. Ha scritto per la TV (4 anni di Albero Azzurro e 11 di Melevisione), ha scritto teatro, canzoni, saggi, migliaia di rime e racconti d’occasione per chi li chiedeva; ha scritto libri, 65 titoli dal 1992 a oggi coi maggiori editori italiani. Per due volte, nel 2007 e 2011, gli è stato assegnato il Premio Andersen. Nel 2017 il suo ultimo romanzo, Il giardino dei musi eterni, è stato Libro dell’Anno a Fahrenheit (Radio Tre – prima volta di un libro per ragazzi), finalista del Premio Strega Ragazzi, e vincitore del Premio LiBeR Miglior Libro. I suoi libri hanno venduto quattrocentomila copie. E insomma alla fine si è detto: bene, ho imparato.
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