Rrose Sélavy nasce con il suo primo libro, nel novembre del 2012 dalle molteplici intenzioni e sensibilità del suo editore Massimo De Nardo.
Una realtà piccola che, per necessità e volontà, pubblica e cesella pochi titoli l’anno con la perizia certosina di chi ama scovare storie che sensibilizzino i piccoli lettori per farli diventare -chissà un domani- giovani autori o illustratori, o più semplicemente consumatori seriali di volumi.
Il coinvolgimento di scrittori che non si erano misurati con il mondo dell’infanzia diventa un elemento di forte connotazione, tanto quanto le storie nate dalle penne di chi quel mondo lo conosce bene e non termina di indagarlo con nuove sfumature. La scelta di illustratori che sono veri e propri maestri dell’immagine contemporanea, e per Rrose Sélavy l’equilibrio tra illustrazione e parola non solo è fondamentale ma crea un’alchimia che sfida il tempo e regala ai volumi tante vite.
La morte improvvisa di Massimo De Nardo costringe la casa editrice ad arrestarsi, fino a quando nel 2021 Paolo Rinaldi, responsabile della grafica di tutti i titoli di Rrose Sélavy, non decide di rilevarla e di mettere a terra una nuova avventura che riprenda il filo di ciò che è stato con uno sguardo attento verso quello che sarà.
Ed ecco qui Rrose Sélavy, alter ego femminile dell’artista-innovatore Marcel Duchamp creato dalla sua mente all’incirca un centinaio di anni fa per esplorare ambiti artistici “altri”, riprendere il suo percorso di sperimentazione di linguaggi abbracciando i valori di cura, empatia, attenzione alle storie e al modo migliore per immaginarle visivamente lasciando ampio spazio alla fantasia del lettore, rendendolo parte attiva del processo creativo.
“La frase che Duchamp scrisse sul quadro di Picabia suona foneticamente come Picabia l’arrose c’est la vie. Arroser la vie, cioè “berci sopra, fare un brindisi alla vita”.
Anche questa è creatività. Sottile ironia, che manda in frantumi la banalità del linguaggio, nella vita, nell’arte.
Per questo ci piace un bel po’.”
Massimo De Nardo